Riordini fondiari
Che cosa è un riordino fondiario
Lo spiega bene una simpatica presentazione della Provincia con indicato nelle pagine finali gli evidenti risultati migliorativi delle mappe a riordino effettuato
Il problema dei riordini fondiari è sempre stato fra le priorità dei piani e programmi dei consorzi di miglioramento fondiario. Le nostre campagne sono polverizzate da generazioni di frazionamenti, che avranno avuto le loro logiche storiche, ma che ora creano gravi problemi alla coltivazione con i moderni mezzi agricoli e con le tecniche e le logiche di produttività e competitività odierne, che devono esser vincenti per essere convenienti.
Sia il CMF di Storo che quello di Darzo investirono capitali e energie non indifferenti negl anni ottanta e novanta, ma purtroppo nei primi anni 2000 le assemblee furono costrette ad abbandonare l’idea, sia per la vastità delle aree interessate che rese impossibile far coagulare il consenso necessario, sia per l’eccessiva onerosità ed incisività nel territorio delle infrastrutture progettate, allora ritenute necessarie per la buona riuscita del tutto.
Cmf di Storo
Sul finire dell’anno scorso il problema è tornato di attualità come unica soluzione possibile per uscire dall’intricata vicenda del comparto di Cole lunghe, bonificato una trentina di anni fa rimuovendo confini e strade di accesso con i terreni interessati che da allora non sono più rientrati in possesso dei legittimi proprietari. Recentemente un’assemblea di zona ha proposto di estendere il riordino verso nord fino al confine con la zona produttiva del PRG.
Cmf di Darzo e Lodrone
La campagna in cc Darzo, soprattutto nel comparto a sud dei confini catastali fino al campo sportivo, presenta gravi discordante tra la situazione giuridica rappresentate dalle mappe e la situazione reale. Già nel da 1976 ci sono tracce di richieste di mettere in mappa correttamente la Fossa grande secondo il tracciato occupato, profondamente e in alcuni punti radicalmente cambiato fin dall’alluvione del 1960. Negli anni a seguire si segnalano lettere raccomandate del gennaio 1982 e del febbraio 1991, riprese nell’aprile del 2000 con l’intervento anche del Comune di Storo, che riguardano macroscopici scostamenti fra mappe e realtà, imputabili, oltre che al mutato letto dei corsi d’acqua, anche al mutato sedime della viabilità di campagna a causa di opere e interventi eseguiti allora dal CMF di Darzo e Lodrone, nell’intesa che poi sarebbe avvenuto il riordino fondiario generale non più realizzato e che ora si propone in termini particolari sulle aree più bisognose.
In questa sezione del sito condiviso fra i due consorzi, si pubblicano o si mettono a disposizione delle persone interessati gli atti e i documenti storici e del procedimento in corso del riordino.
Le agevolazioni del Bim del Chiese
Anche l’assemblea del Consorzio dei comuni del Bim del Chiese ogni anno pubblica un bando per il recupero del territorio ove dovrebbero essere concesse agevolazioni per le spese notarili nell’ambito delle procedure di riordino.